Il mercato del vino italiano in Belgio

Belgio

Il Belgio è una nazione molto piccola, che si attraversa in poco più di tre ore di macchina da Est a Ovest. Tuttavia, non essendo un'area omogenea, soprattutto da un punto di vista etnico/linguistico, è diviso in macro aree che è importante conoscere se si vuole creare un'adeguata distribuzione.
Le due aree principali sono Sud (francese) e Nord (fiammingo), immaginando una linea di divisione che passa da Bruxelles. Possiamo quindi tracciare una linea perpendicolare alla prima, che passa sempre per Bruxelles e che divide il paese ulteriormente in Est ed Ovest. Le due aree Sud sono quelle con caratteristiche "etniche italiane". Il Sud-Est fa capo a Liegi, il Sud-Ovest a Charleroi.

Il Belgio, grazie alla sua posizione geografica nel cuore dell'Europa, ha un'economia molto aperta agli scambi e rappresenta un importante partner economico per l'Italia, soprattutto nelle relazioni commerciali.

Piccolo ma complicato, il Belgio è un Paese strategico che potrebbe dare grandi soddisfazioni perché conquistare Bruxelles significa farsi conoscere in Europa e nel mondo.

Nonostante il Belgio sia la patria della birra, il vino è un prodotto ormai entrato stabilmente nei consumi locali,  grazie alle politiche commerciali svolte dai maggiori gruppi della grande distribuzione, che detengono oltre il 60% del mercato vinicolo, e ad una crescente concorrenza, specie in provenienza da Cile ed Argentina, che riesce ad immettere sul mercato prodotti ad un costo più accessibile.

Il Belgio, infatti, pur essendo relativamente piccolo, è tra i paesi europei con più alto consumo pro capite di vino (e di caffè) e viene spesso utilizzato dai grandi produttori come paese di riferimento per il lancio di nuovi prodotti. 

Importante snodo del Centro Europa, dove l’import di prodotti enologici, oltre a servire il mercato locale, genera importanti flussi di transito, il Belgio si sta rivelando un mercato dalle grandi potenzialità per il vino italiano. L’Italia é infatti stabilmente inserita tra i primi partner commerciali nel settore enogastronomico del Belgio, posizionandosi come terzo principale Paese fornitore di vino complessivamente nel Benelux e in particolare in Belgio la quota di mercato è del 4.4%, per un valore di più di 70 milioni di euro nel 2014.

Un luogo comune dice che In Belgio si va a mangiare italiano ma si beve francese. E' naturale che il Belgio risenta fortemente della vicinanza e dei rapporti storici con la Francia, e che quindi, quando si propone un vino italiano, il confronto principale sia con i vini francesi, anche in termini di palato e di gusti. Il vino italiano, però, non fa fatica a farsi accettare e ad arrivare al cuore dei consumatori, soprattutto in quello dei fiamminghi che hanno un occhio di riguardo per i prodotti Made in Italy.

Sul canale dei prezzi in Belgio le etichette più care restano quelle italiane e francesi, in tandem con le etichette portoghesi, mentre la Spagna esportata a prezzi mediamente più bassi.
I vini più apprezzati dal popolo belga rimangono Chardonnay e Pinot Noir, ma anche lo spagnolo Cava e il Moscato.

Lunedì 12 giugno si svolgerà a Ghent, capoluogo delle Fiandre Orientali, importante nodo ferroviario e marittimo, il wine workshop Walk Around “International Wine Traders – Ghent 2017”.
L’evento rappresenta una vetrina privilegiata per entrare in contatto con gli operatori belga del comparto wine: Importatori e distributori, giornalisti, grossisti, dettaglianti (dettaglio specializzato, singolo e organizzato), ristoratori, albergatori, enotecari ed eventuali associazioni enogastronomiche, ma anche sommelier e opinion leader.
 

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